Probiotici e fermenti lattici sono entrambi batteri utili per la salute dell’uomo ma non svolgono le stesse funzioni.
Si può dire che i probiotici siano l’evoluzione dei fermenti lattici, hanno cioè delle capacità in più: la maggior parte dei probiotici sono anche fermenti lattici, ma non sempre è vero il contrario.
- Probiotici e fermenti lattici, una sostanziale differenza
- Probiotici, cosa fanno di così speciale
- Quando assumere i probiotici
- Quando assumere i fermenti lattici
- Non tutti sanno che…
- Come riconoscere gli integratori più efficaci
1. Probiotici e fermenti lattici, una sostanziale differenza
Fermenti lattici e fermenti lattici ad azione probiotica (comunemente chiamati “probiotici”) sono entrambe categorie di batteri utili alla digestione del lattosio. Ciò che li differenzia è che i probiotici sono capaci di proliferare nell’intestino mentre i fermenti lattici no.
Perché questa caratteristica è tanto importante?
Per capirlo bisogna sapere che i probiotici sono batteri capaci di integrarsi nella flora batterica intestinale:
quando la flora intestinale è in difficoltà (ad es. dopo una terapia antibiotica), i probiotici lavorano come vere e proprie truppe di rinforzo. La loro capacità di proliferare fa sì che questi batteri “buoni” diventino molti e in breve tempo, favorendo così il rapido ripristino del benessere intestinale.
2. Probiotici, cosa fanno di così speciale
Ogni giorno nel nostro corpo penetrano innumerevoli quantità di microbi attraverso il cibo che ingeriamo, specie quello fresco. Questo può sembrare un fatto allarmante ma è invece del tutto naturale e non rappresenta, di norma, un pericolo per la salute:
l’organismo infatti ben gestisce la presenza di batteri nel tratto oro-gastro-intestinale dove sottopone il cibo “contaminato” ai succhi gastrici che, con la loro elevata acidità, tendono ad eliminare i batteri presenti.
Questo potente meccanismo di “sterilizzazione” non è però selettivo e tende ad eliminare tutte le forme di vita microbiche presenti nel cibo, sia quelle potenzialmente dannose, sia quelle capaci di apportare benefici per la salute.
L’eccezionale potere dei batteri probiotici è dato dal fatto che questi batteri, oltre a possedere qualità benefiche per la salute, sono capaci di sopravvivere ai succhi gastrici.
I probiotici, una volta giunti nell’intestino, contribuiscono a:
– stimolare le funzioni metaboliche e digestive
– produrre e stimolare l’assorbimento delle vitamine
– favorire la regolarità delle funzioni intestinali
– favorire il benessere delle vie urinarie
– stimolare la funzionalità del sistema immunitario
3. Quando assumere i probiotici
“I probiotici favoriscono l’equilibrio della flora intestinale”.
Questa è l’unica capacità che il ministero della salute riconosce ufficialmente ai probiotici.
Può sembrare una capacità non direttamente utile quando si devono affrontare problemi specifici ma in realtà una flora intestinale in equilibrio è alla base del buon funzionamento del sistema immunitario ed è spesso proprio a partire dal suo mal funzionamento che si manifestano svariate problematiche quali irritabilità intestinale, dermatite, fastidi intestinali, fastidi alle vie urinarie, carenze vitaminiche e molto altro.
4. Quando assumere i fermenti lattici
I fermenti lattici una volta ingeriti in genere non sopravvivono al passaggio nello stomaco e per questo motivo non sono riconosciuti capaci di influenzare la flora batterica intestinale.
I fermenti lattici sono tradizionalmente utilizzati per migliorare la capacità di digerire prodotti alimentari a base di lattosio.
In caso di cattiva digestione del lattosio e in assenza di fastidi legati a squilibrio della flora intestinale, è quindi preferibile l’uso dei fermenti lattici.
5. Non tutti sanno che…
Che si tratti di probiotici o di fermenti lattici è importante considerare che per avere benefici percepibili i dosaggi sono importanti.
In passato l’utilizzo dei fermenti lattici veniva spesso sminuito e paragonato all’assunzione di “acqua fresca”; questa definizione trovava le sue motivazioni nel fatto che molti integratori apportavano quantità davvero esigue di batteri, con risultati spesso assenti o comunque non percepibili.
Il ministero della salute non ha riconosciuto ai fermenti lattici capacità specifiche per la salute e per questo non fornisce indicazioni sui quantitativi minimi necessari.
Al contrario, per quanto riguarda i probiotici, il ministero della salute ha definito in 1 miliardo ufc* di probiotici la quantità minima necessaria a svolgere un’azione percepibile sull’organismo. Un integratore che contiene ad es. un milione di batteri non contiene un quantitativo sufficiente a svolgere un’azione probiotica rilevante.
* UFC: “Unità Formanti Colonie” è l’unità di misura dei batteri e corrisponde al numero di batteri a partire dal quale si formano le colonie microbiche.
6. Come riconoscere gli integratori più efficaci
Ad oggi le aziende produttrici forniscono quantitativi probiotici molto superiori rispetto al passato e questa tendenza è destinata a crescere grazie ai numerosi studi clinici che evidenziano come dosaggi probiotici elevati siano fondamentali per l’ottenimento di benefici rilevanti.
In particolare il Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la nutrizione e l’Ambiente ha condotto uno studio clinico intitolato “The more, the better” (Più sono, meglio è) in cui si evidenzia che formulazioni ad elevata concentrazione probiotica dimostrano maggior successo nell’arrivo a destinazione, in un minor tempo, con un’elevata persistenza nel tratto intestinale e con un numero maggiore di cellule batteriche vive”.
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FONTI:
- I probiotici: un diverso approccio terapeutico nella sindrome dell’intestino irritabile
- Microbiota intestinale, probiotici e salute umana
- Probiotics Mechanism of Action on Immune Cells and Beneficial Effects on Human Health
- The Role of Probiotics in Cancer Prevention
La presente guida non intende in alcun modo sostituirsi al parere medico e sanitario, a cui rimandiamo per ottenere una più precisa indicazione sulle origini e sulla gestione di qualsiasi sintomo.