La relazione tra le infiammazioni e l’aumento di massa grassa
Studi clinici condotti su persone e animali hanno identificato quali relazioni intercorrono tra le infiammazioni da cibo e l’aumento di massa grassa. Le infiammazioni da cibo sono stati che si presentano in sede intestinale in seguito all’immissione di alimenti che vengono riconosciuti come “sospetti” dal sistema immunitario intestinale. A partire da questa situazione si verificano nell’intestino alterazione della flora intestinale e l’attivazione di alcuni segnali infiammatori che portano alla produzione di citochine.
Il ruolo delle citochine
Le citochine sono proteine prodotte da diversi tipi di cellule appartenenti al sistema immunitario e la loro produzione è indice della presenza di infiammazioni nell’organismo. L’aumento di citochine, soprattutto di tipo Baff e Paf, innesca reazioni simili a quella del diabete, ovvero induce insulino-resistenza, quindi aumento della massa grassa.
Allergie e intolleranze: quando l’organismo tende ad ingrassare
Si è osservato che le persone che soffrono di allergie ed intolleranze alimentare prendono peso più facilmente rispetto ai soggetti sani; questo potrebbe dipendere dal fatto che i primi presentano una maggiore quantità di citochine nell’organismo, a causa delle infiammazioni causate dall’assunzione di cibi mal tollerati.
Studi clinici dimostrano che la presenza di queste proteine è associata all’ aumento della massa grassa. Si è visto come l’organismo risponde ad una situazione di pericolo o di stress aumentando la produzione di particolari proteine che inducono all’aumento di massa corporea.
Risultati sorprendenti
Alcuni recenti studi pubblicati su Science hanno dimostrato (sia negli animali che nell’uomo) che la microflora intestinale dei soggetti magri presenta una popolazione batterica varia e in condizione di equilibrio (eubiosi), mentre nei soggetti obesi è più spesso riscontrata una microflora alterata e in condizione di disequilibrio (disbiosi).
Uno studio clinico ha confermato la differenza che si può trovare nella flora intestinale di gemelli identici che sono però, a parità di dieta, uno magro e uno grasso. Ancora un altro studio clinico ha osservato che dopo aver trapiantato i batteri intestinali di un topolino grasso in un topolino magro, quest’ultimo iniziava ad ingrassare. Le conclusioni di tali osservazioni mettono in primo piano l’influenza che può avere la flora batterica intestinale nei fenomeni che riguardano la perdita o l’aumento di peso.
Come evitare le infiammazioni che fanno ingrassare
Il modo più efficace per evitare e/o ridurre le infiammazioni intestinali è quello di scegliere un’alimentazione variegata e moderata e di optare per cibi semplici piuttosto che per cibi lavorati industrialmente in cui additivi, conservanti, zuccheri e aromi artificiali sono quasi sempre presenti.
Inoltre, consumare cibi lavorati industrialmente spesso non facilita l’individuazione di quei particolari elementi che possono essere causa di infiammazione intestinale.
Per il controllo del peso, un aiuto anche dai probiotici
E’ dimostrato che l’assunzione di integratori alimentari a base di probiotici può contrastare l’insediamento e la proliferazione di agenti patogeni in sede intestinale. Quando la flora intestinale è in stato di disbiosi, ovvero alterata nella sua composizione e varietà, virus e batteri nocivi tendono ad aumentare la loro rappresentanza numerica nell’intestino e a creare le condizioni che innescano reazioni infiammatorie e risposte immunitarie dell’organismo.
Per questo, in stato di squilibrio della flora intestinale nonché per agevolare la ripresa delle normali funzioni intestinali, é consigliabile l’assunzione di fermenti lattici probiotici.
Affinchè si possa verificare un reale beneficio dall’integrazione di questi batteri “alleati” è importante che la carica batterica risulti adeguatamente alta: il ministero della sanità raccomanda l’utilizzo di integratori con titolatura batterica non inferiore a 1 miliardo.
PER APPROFONDIRE:
Corriere Salute: La visione infiammatoria delle intolleranze
Obesità, identificati i batteri della “magrezza” nella flora intestinale
Snelli con i batteri
FONTI:
- Zeyda M et al, Int J Obes (Lond) 2007 Jun 26; [Epub ahead of print]
- Banerjee RR et al, Science 20 February 2004:Vol. 303 no. 5661 pp. 1195-1198
- Kim YH et al, Exp Mol Med. 2009 Mar 31;41(3):208-16.
- Kim MY et al, Exp Mol Med. 2013 Jan 10;45:e4. doi: 10.1038/emm.2013.4
- Ridaura VK et al, Science. 2013 Sep 6;341(6150):1241214. doi: 10.1126/science.1241214).